Esuberi

Una cosa che condivido rispetto alla impostazione agit-prop di Renzi  è l’urgenza.  Anche se a volte viene usato per giustificare (e non è perdonabile ) azioni eticamente scorrette, il senso di urgenza deve esserci.

Lasciando da parte le macro statistiche e la perdita di PIL, un paio di esempi di quello che ci aspetta.

Primo.  Le nuove generazioni non usano più la posta cartacea. le banche, le utilities cercano in tutti i  modi di smettere di spedire lettere e lasciare tutto online. Nel mondo occidentale i volumi sono in calo da anni e mettono in discussione la sostenibilità economica dei vari Post Office nazionali.  In Europa la maggior parte dei paesi ha un sistema di distribuzione che prevede una visita ogni 3  giorni. Noi abbiamo la distribuzione giornaliera.  Ci sono 75mila postini, in Italia.

Secondo.  Le società di servizi IT  (da anni) usano risorse localizzate in India (o in paesi analoghi con alte competenze e costi bassi). Tutte le multinazionali dei servizi hanno ormai, tra i loro indicatori chiave, una percentuale di quanto del loro fatturato in un paese derivi dall’off-shoring.  In Italia questo indicatore è molto più basso che nel resto dei paesi “occidentali” , e quindi le multinazionali effettuano una enorme pressione sul management locale  perché l’indicatore si allinei al cosiddetto benchmark.  Quante persone lavorano nei servizi IT per le grandi e medie multinazionali, direttamente o indiretta? 200mila  è probabilmente una stima prudente? Di quanti punti percentuali quell’indicatore deve migliorare?  20?

I posti di lavoro,  qualificati o meno, si perdono in un lampo. Le politiche per crearne di nuovi ( o se necessario e sensato proteggere i vecchi) richiedono molto più tempo e volontà. Da cui l’urgenza di cambiare. La scuola e quello a cui prepara, tra le prime cose…   Cosa si dice della scuola? abbreviare il ciclo secondario a quattro anni è l’unica priorità?

Non so perché ma ci  vedo  bene Venditti…. quei tempi non torneranno…

https://www.youtube.com/watch?v=C9E5my_x-JI

 

Epifania

E’ un pezzo che non scrivo, e stavo pensando che forse poteva bastare, quando questa mattina, nel tragitto piazzalbaconesco  tra il macellaio e l’orefice delle mie verdure sono passato davanti a un bar – mai notato prima. La radio del bar suonava Sacrifice. Ora, Elton John è il nume tutelare e l’intitolatore di questo spazio quindi, entrato nel bar e bevuto il caffè, ho cambiato il mood della giornata

https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=qoW4LlOAR5I

Il primo passo è stato andare alla vineria (sempre lì, uno potrebbe non dovere uscire mai da quel piazzale) e chiedere una buona bottiglia di champagne per le ostriche della sera. E insieme alla bottiglia, un bicchiere lì e subito, anche se non era ancora ora .

Il secondo passo è stato quello di attaccare bottone con il padrone. io vado lì da cinque o sei anni, può capitare anche una volta al mese,  a bere un aperitivo o un bicchiere dopo il cinema o a comprare bottiglie da spedire a avvocati commercialisti notai, tutto l’universo di Edgar Lee Masters,  Ma mai parlato di nulla al di fuori della morbidezza di quel certo  chardonnay. Eppure mi stava simpatico, era chiaramente uno come me, ma dovete sapere che alcune enciclopedie online, alla voce “introverso” hanno appiccicato una mia foto per fare prima.

Insomma, ora so molto di lui (lui non molto di me perché comunque c’è un limite a tutto).

Il terzo passo non è un vero e proprio passo ma  sono cento passi di pensieri  amari.   Mi sono trovato al centro di uno dei più grandi (nel mio microcosmo) sprechi d’amore degli ultimi tempi. Amori intensissimi e male indirizzati, male ricambiati, amori ignorati e amori bruciati nel nulla. Amori sprecati, e non sapremo mai con quanta sincerità. Gli amori sprecati sono al centro del 90 per cento dei libri e delle commedie e dei film che riusciamo a leggere e vedere, quindi non c’è proprio da sorprendersi ma esserne al centro  riesce ancora a colpirti come una cosa importante, un cosa sbagliata, ingiusta.  Ti assuefai alla corruzione, alla politica degli annunci, ai vestiti a sacco di chi ami, alle mucillaggini e alle meduse  nell’acqua del mare di agosto ma non a essere coinvolto in uno spreco d’amore circolare.

Nei cento metri tra il caffè e la ribolla gialla mi è cascato addosso il peso di tutto questo spreco. E insieme alla ribolla gialla mi sono detto che da qualche parte questa catena andava rotta. Se sono riuscito a chiacchierare con il vinaio, perché non io? Perché non poter dire, come Rhett: francamente, me ne infischio….?

Insomma ne sono uscito più leggero, e so il perché. Perché bisogna smettere di sprecare. L’amore, e non solo.

https://www.youtube.com/watch?v=VGewQB3mDv4

E perché ho dei sogni.

https://www.youtube.com/watch?v=VGewQB3mDv4

venti di guerra

Credo che da sola la Crimea valga più della Georgia. E poi il granaio d’Europa. E le miniere, l’industria pesante. Il passaggio del gas e del petrolio.

Come minimo mezzo milione di profughi verso la Polonia, perché un’Ucraina in conflitto con Mosca è un paese fallito e l’Europa (anche volendo) non riuscirà ad  aiutare 45 milioni di persone.

Come medio una guerra lampo  locale, la Crimea torna Russa (quello che Kruscev ha dato ora torna indietro e i Tatari di Crimea si dovranno preoccupare del loro futuro ancora di più), uno stato Ucraino occidentale povero e disperato e un Ukrainstan nella Confederazione. Ah, e sempre i 500mila profughi di cui sopra.

Come massimo, forse è meglio non pensarci. E addio ai mondiali Russia 2018. sospesi per guerra.