I dubbi dell’amore

 

Mille libri appena aperti.  Uno a metà.  Io per come sono fatto lo riaprirei e cercherei di capire come va a finire. Prima di continuare gli altri

A meno che non sappia già la fine, ma la quarta di copertina non lo dice, e il libro comunque cambia finale a seconda della luce.

Dopo, resta solo Cocciante.

 

Alison 14

Questo è uno degli snodi della mia vita e per  il diorama che mi sono costruito in testa anche di quella di Alison. Era estate, forse luglio. Siamo usciti la sera e  siamo andati da U Fleku, chi lo può ricordare, la tentata  ricostruzione in viale Umbria di una birreria di Praga.

Ricordo che eravamo in tanti, e ricordo che c’era un mio amico sempre così critico su di lei. Ci siamo  tenuti la mano in segreto per tutta la sera. E poi, tornando a San Donato, io l’ho lasciata a casa e ho accompagnato questo mio amico, perché sembrava giusto così a non so quale logica virile, perché temevo il suo giudizio.

E sono subito tornato sui miei passi, ma per qualche motivo non ho avuto il coraggio di suonare a quel campanello, e ho girato attorno a casa sua per ore come un lupo sperando chissà come in un segnale, in un fuoco acceso  che mi dicesse “vieni, ti aspetta”.

Non ho visto il segnale, non c’è stato  il segnale, ero troppo provato da anni di delusioni per sapere rischiare  ed ero uno stupido, e non ho suonato. Ma chissà come nel mio cuore so che se avessi suonato e fossi salito, non sarei mai più uscito.

Edith Piaf per ricordarmi di non farle più, certe idiozie

Chiacchiere e distintivo

Il fuso orario mi gioca contro e forse dico una cosa ovvia e vecchia ma:

se questo è il nuovo che fa oggi quello che aveva giurato di non fare ieri, senza che sia scoppiata una guerra nucleare nel frattempo

se questo spregio dell’etica e del principio è  votato e avvallato dalla dirigenza del  più grande partito italiano

se questo partito è quello che votato da trent’anni e forse più

se borse, confindustrie, unioni europee non fanno un plissé

se io pensavo che questo governo fosse debole ma l’alternativa fossero solo le elezioni

se tutto questo è vero, mi restano due scelte

  • contare su lucrezia reichlin, perché buon sangue non mente (ma se fossi in lei preferirei di gran lunga la BoE) e sperare di poterle dare la preferenza un giorno lontano
  • abbandonare la nave del tutto

sono triste in tutti e due i casi, e accetto consigli

 

Chiagnere e Futtere

Siamo davvero tutti così?

Incapaci di applicare gli stessi pesi alle cose che facciamo noi e che fanno gli altri? Pronti a lamentarci se veniamo attaccati e ad attaccare senza capire i lamenti? A insultare gli altri e a piangere se veniamo insultati (vedi i 5 stelle, ma ormai non solo loro,  il morbo si spande).

Pronti a lamentarci se un collega si para il culo e a pararcelo noi stessi, pronti a mentire e ad accusare di mentire? Siamo tutti così, in parlamento,  nelle aziende, nei giornali, nelle case, negli amori, sono così anch’io?

Siamo tutti così?

Un Quarto

Che con questa gazzarra uno su quattro voglia votare 5stelle è un dato interessante.  Ma è vero che molti di più che uno su quattro non sanno quello che è successo. Io sono d’accordo su alcune cose, a partire dal reddito di cittadinanza, ma alcuni princìpi vengono prima di qualsiasi legge o idea….

Immagine

http://www.repubblica.it/politica/2014/02/05/news/elezioni_europee_le_intenzioni_di_voto_secondo_ipr_pd_al_primo_posto_fiato_sul_collo_del_m5s-77713090/?ref=HREC1-1

https://www.facebook.com/beppegrillo.it/posts/10151916664601545

http://video.repubblica.it/dossier/movimento-5-stelle-beppe-grillo/rissa-camera-alessandra-moretti-insulti-sessisti-da-deputato-m5s/154252/152754

Narciso e i lupi di wall street

Se Narciso l’aveva fatta franca così a lungo prima dell’arrivo di Nemesi, ed erano parecchi anni fa, nel mondo di oggi Narciso prospererebbe alla grande. E forse lo fa, a pensarci bene. Avere un piano e portarlo avanti senza doversi preoccupare degli effetti collaterali è un’arma vincente ovunque, guerre, riunioni di condominio, superbowl….  Ho libri che spiegano come essere più creativi, più bravi a raccontare le storie, più improvvisatori e più analitici, più lenti e più veloci, più concentrati e più vaghi, come fare carriera e come liberarsene, come fare innamorare e come farsi lasciare. Nessuno spiega come fare a imparare a ignorare gli effetti collaterali (no, nemmeno l’arte della guerra) e nessuno spiega come fare a reagire. La via ovvia è quella dello specchio (quella che poi scelse Nemesi del resto….) ma è anche così avvilente. No, deve essercene un’altra.

Anche perché se non ci fosse, allora Shakespeare sbagliava quando diceva che il passato è il prologo; il passato diventa la tomba del futuro, e non deve essere così. Perchè Shakespeare non sbaglia mai, e perché io voglio così tanto che lo sia, il prologo del futuro.

Ci starebbe bene una canzone di fantascienza ma non ne conosco. O del Roipnol se si distribuisse via internet.

Questa è una buona approssimazione di entrambi. E  serve anche a dimenticare qualunque cosa, se la ascoltate nelle giuste condizioni. A credersi Dio, in altre  condizioni.