So che può sembrare inventato ma io e te siamo anche andati alla festa dell’unità di Sesto Ulteriano, tu eri ancora a scuola, e forse eravamo andati per vedere la tua amica Enrica?
Insomma lì non c’erano dibattiti, lì si ballava, e ballando io non ho mai dato il meglio, quindi ancora non so perché, tornando, la mia 500 si è fermata a un semaforo tra i capannoni e ti ha visto che mi baciavi.
E anche il semaforo ci ha visti baciarci, per tutto un rosso ed un verde ed un giallo e ancora un rosso. Rosso come la bandiera 🙂
Domani devo vedere due strizza. A mezz’ora di distanza l’uno dall’altro, e credo sia un record.
Forse mi aiutano, forse no. Io certo non aiuto loro, sono un caso semplice. E poi devo vedere mio figlio, quello grande che è tornato dall’Inghilterra per Natale. Forse anche lui mi aiuterà. Forse un giorno ne scriverò, di tutti questi figli. All my sons.
Se tutto potesse davvero, domani, cominciare a girare al contrario. Non per tornare indietro, ma per andare avanti. Ma non avanti come vuole , avanti come voglio. Avanti per combattere per quello che desidero. Credo sempre meno all’effetto lenitivo del tempo. Credo che il tempo complichi e tolga, non credo che dia e non credo che risolva.
Cosa fareste se foste innamorati di Jeanne Moreau? Aspettereste che il tempo ve la faccia dimenticare?
On s’est connus, on s’est reconnus.
On s’est perdus de vue, on s’est r’perdus de vue
On s’est retrouvés, on s’est séparés.
Dans le tourbillon de la vie.
Febbraio – ancora, una festa di carnevale. A casa tua, tra tutti i posti dove farla. Io odiavo mascherarmi, odiavo le feste, e le odio ancora. L’unica condizione che può portarmi contento, o almeno a darmi una ragione d’essere a una festa è qualcuno da volere. Qualcuno da cercare, qualcuno da corteggiare.
Tu. Se non che tu, si proprio tu, ti stai baciando nella tua cucina che io ho sempre considerato anche mia da quando abbiamo aperto insieme le ostriche (ma questo è un altro frammento).
La stessa cucina dove abbiamo preso decine di the con una nuvola di latte. E non ti stai baciando con un misterioso nuovo uomo ammantato di fascino e di esotismo. Ti stai baciando con il mio altro migliore amico, dopo che con il primo abbiamo fatto per anni come Jules e Jim tranne che tu stavi solo con Jules e non con Jim. E non è alto e bello come Paolo. E io, sordo e cieco come al solito, sono devastato.
Insomma io passo davanti alla cucina per caso e mi ritrovo dentro il bagno a piangere disperato. Ma dentro il bagno qualcuno – chissà se oggi lo farà alla feste dei bambini – sta dipingendo le facce. Io ritrovo il mio contegno (il fuori deve essere sempre diverso dal dentro) e mi faccio disegnare una lacrima nera, che tengo per tutta la peggiore festa di carnevale della mia vita.
“Nel decreto legge sull’agevolazione ai comparti industriali segnalo una misura
per favorire la lettura dei libri“. Tra gli interventi
previsti, infatti, annuncia “la detrazione fiscale del 19% del prezzo dei libri,
un punto importante che ha a che vedere con la diffusione dei libri e della
cultura”.
Se lo fanno davvero, è una di quelle piccole cose con un significato enorme. E poi i biglietti per il teatro, le mostre…..
Evviva, si meritano un inno per ricordarsi di non essere (solo) democristiani.
E’ veramente incredibile. E indifendibile dalla ragione. Perché mi lamento e stupisco dell’effetto che ha sugli altri se poi ha questo effetto su di me? Più tutti, amici, aiuti, parenti, cani, gatti specchi libri ed oggetti mi dicono quello che devo fare più io ne dubito, perché il mio cuore le mie viscere il mio stomaco e tutti i neuroni e le loro sinapsi dedicate ai cinque sensi mi dicono di no. Devo spegnerle ad una ad una ma che strazio.
Una pena così grande merita di essere alleviata con due canzoni questa sera. Una più seria una meno.
Quella meno, comunque seriamente ricorda i luoghi dell’amore.
Quella più, beh….
quella più forse avremmo dovuto ascoltarla di più.
Oggi mi ha detto che non sono un imprenditore. Vero, ma ci sono così tante cose che prima non ero e ora sono che aggiungerne un altra potrebbe non essere impossibile.
Milano oggi era fredda e nebbiosa – faceva impressione vedere il traffico nella mia zona bloccato da una minuscola folla che aveva conquistato Piazzale Loreto. C’era di tutto dentro. Era la rappresentazione plastica e in minore di tutti quelli che in questi ultimi 5 anni sono stati peggio.
E faceva ancora più impressione leggere di chi vuole cavalcare questa rivolta rabbiosa.
Oggi mi è anche capitato di passare in Via De Amicis davanti alla targa per Antonio Custra. Preferirei non rivedere questa foto, sicuramente non nelle strade della mia città
Alcune volte le cose sono molto più complicate di quanto sembrino.
Io posso spiegare solo così la ragione per cui, in un meraviglioso giorno di maggio, io e la Ami8 arancione siamo passati a prendere Paolo, e poi te, e siamo andati al Monte Isola in mezzo al lago di Iseo.
In gita, senza né meta né programma, semplicemente per passare il tempo.
E io ho fatto una foto, al mio migliore amico e al mio unico amore, in cui siete bellissimi e assolutamente indifferenti a me.
Quella foto mi ha perseguitato per anni, così come il ricordo di quella gita e del ritorno a casa in cui mi avete semplicemente detto ciao e siete, finalmente, rimasti voi due.
Cammino lungo una linea sottilissima. Ogni oscillazione, ogni sbandamento causa ripercussioni (al mio stomaco, al mio cuore, alle mie lacrime e forse anche a lei) sproporzionate.
Vivo nelle gravità di Giove. La leggerezza sarà la prima riconquista.
Se avete tre quarti d’ora liberi (lo so, non li avete..), usateli qui.
Se ne avete un po di più, usateli per leggere la lezione americana, o fate le due cose insieme…..