Il Signor G

Mio figlio maggiore si chiama G.
Ha 22 anni ed e’ diventato autonomo. Ieri mi chiama dalla citta’ dove vive e studia, e mi dice che siccome gli hanno dato una borsa di studio non c’e’ piu’ bisogno che gli mandi la somma che gli passavo ogni mese, decisa da un giudice. La borsa e’ meno di quello che gli davo, ma a lui basta, dice lui. Io gli dico che non so, magari continuo, magari la integro, va bene, poi ne parliamo. Riattacco.
Ero in taxi e il tassista ha sentito. E mi ha riportato con i piedi per terra. “Dotto’, momenti cosi’ la devono lasciare con il sorriso sulle labbra per una settimana. Mi creda, non succede spesso”. E via un pippone, ma un pippone buono, un pippone dove lui era piu’ commosso di me.
E mi fa riflettere sulle fortune che ho, e su quanto poco ringrazio per loro.

Che giornata!

Muore Dario Fo, Bod Dylan diventa poeta laureato.

Questo è un tuffo diretto nella mia gioventù, alla faccia di chi disprezza il guardare indietro. Il secondo disco che ho avuto in mano, dopo Toto e Tata sulla luna, e prima della battaglia di Poitiers di Carlo Martello, era Non aspettate a batterci le mani, ero piccolo e non capivo granchè ma capivo abbastanza per innamorarmi di quella gioia di essere. E poi la Palazzina Liberty, e gli amori. Tutta una vita, seguendolo, fino al tripudio della Storia di Qu.

E il Nobel a Dylan, che rende giustizia alle notti passati in sala di casa ad ascoltare i dischi e leggere i testi mentre tutti dormivano. Su questo libro, comprato appena uscito nel 1977…. L’inglese scritto, io l’ho imparato lì.
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E quante camminate cantando, e dichiarazioni d’amore pensate su just like a woman e grida di liberazione su all along the watchtower, ragazze corteggiate con quel melensissimo knocking on heaven’s door… Che buffo, comunque, che i premi arrivino quando il meglio è finito, quando ci si è ridotti ad inventare cose futili, quello che ho visto a Milano sei mesi fa non era lui, questo è chiaro.

Giorni che rimescolano i ricordi, insomma. Come ci rimescolava il cuore questa canzone

Asili nido

Una delle aziende dove ho lavorato si trasferira’ di sede. Diciamo che va in centro. E nel farlo, chiude l’asilo nido interno. In centro non c’e’ spazio.

Quell’asilo l’avevo fortissimamente volute io tanti anni fa, mi fa cosi’ tanta tristezza vederlo chiudere. L’idea, non il luogo fisico. L’idea che “tanto lo usavano in pochi”, che non serve ai piu’ giovani, che le risorse vano distribuite a pioggia.

Sono quei piccoli segni che ti spiegano perche’ nulla cambia, anche se tutti continuiamo a parlare del cambiamento. Chiacchiere e distintivo, di nuovo.

Como libertad

Cercavo una scusa per riascoltare Manhole.

Per esempio, perche’ non c’e’ su Spotify? Fino a qualche mese fa non c’erano nemmeno i Beatles, ma ora ci sono….

Oppure, come da breve dibattito amicale serale, i cinquestelle romani sono incompetenti E ricattati dalla malavita, o sono SOLO brutalmente incompetenti? (La mia risposta qui e’ piu’ solida del solito: se firmano per le olimpiadi sono ricattati, se non firmano sono solo incompetenti).

Oppure ancora, e’ cosi’ sbagliato essere severi in pubblico, se si sa essere affettuosi in privato? Ed e’ proprio necessario che un introverso si estroverta almeno cinque volte al giorno? (http://www.economist.com/news/business-and-finance/21706490-organisations-have-too-long-been-oriented-towards-extroverts-companies-should-help?cid1=cust/ednew/n/bl/n/2016098n/owned/n/n/nwl/n/n/EU/n)

Potrei continuare con queste domande a lungo, anche per evitare quelle che non ho tanta voglia di chiedermi, ma volevo farvi sentire Grace Slick

Sally 1

A Roma  l’altra sera  per puro caso sono finito a passeggio in Via del Politeama e sono stato preso da una ondata di ricordi. Era una delle nostre prime serate romane,  non so quanto bene io la ricordi o quanto la mescoli con altre ma rivedo il tuo motorino, il barcone sul Tevere, Trastevere, appunto, di posto in posto, e completamente ebbro di te a quasi fare l’amore letteralmente sopra una macchina in quella via.  E poi non so come miracolosamente indenni ai Parioli, di nascosto nel lettino della tua stanza, e dopo due ore di riposo incredulo accanto a te, un taxi nell’alba indietro a Via Veneto a riprendere la vita noiosa. Come se nulla fosse successo ma stava succedendo tutto.  A volte e‘ bello ricordare.

 

e questa canzone per pissera che possa essere racconta bene cosa succeda in una notte romana.

 

Ah, questa e’ Sally. Chissa’ forse continua.

Milano Libri

E’ successo un anno fa ma io me ne sono accorto solo ora. Non c’è più la Milano Libri. Chiusa, fallita. Al suo posto in Via Verdi un qualcosa di così insignificante da non ricordarlo nemmeno. Dove c’erano i Gandini e Suntory non c’è più nulla di sensato.

Se me ne sono accorto con un anno di ritardo potrebbe sembrare qualcosa di meno importante, ma non lo è. Aspettavo un nuovo amore per portarlo lì, per fargli vedere cosa era Milano e come quel passato in qualche modo continuava.

Aspettavo che mia figlia piccola avesse l’età in cui io c’ero andato per la prima volta, per portarcela a scoprire vecchi libri illustrati. Fumetti. Persone e non commessi.

La Milano Libri era il precursore dei buoni regalo che ora fanno tutti, scritto a mano dalla Signora Gandini, 20mila Lire, e la finta zia sefardita, zitella grande amica dei miei che ogni Natale me lo regalava.

E il mio consumarlo, la prima volta con una timidezza infinita, avrò avuto dodici anni, poi sempre più spavaldo.

E’ il commissionare alla Signora Gandini un disegno sul mio amore che fa succhi di frutta e avere in cambio un topo che parla di lychee, è cercare un Jeff Hawke all’anno per un regalo di natale seriale, è ancora prima, tra adolescenza e maturità, passare ore e ore al piano di sotto  per trovare  cose divertenti e dolci per Alison. Notare le persone che cambiano.

E’ portarci gli amici che vengono dall’estero, a vedere qualcosa che non è massificato.

E’ passarci, nei tempi di Amazon, per assicurarci che esista ancora. Comprarci un libro strano del piano di sopra. Controllare che la signora Gandini, che non sa cosa rappresenta per me, stia bene.

Un grande rimorso, forse si sarebbero potuti aiutare. Hanno trovato i soldi per la nave di Teseo, forse si potevano trovare per due luci in Via Verdi. Avrei voluto aiutare.

 

Parole

Ragazza che darai vita ad una ragazza nel 2016, cosa ti aspetti per lei? Ne riparleremo insieme un giorno.

Ma la domanda vera è: cosa ti aspetti per te?

E qui  ti posso aiutare. Oggi.

Avrai un batuffolo che saprà di tutte le cose buone del mondo. Vaniglia e cacao, inchiostro dei libri e borotalco, foreste tropicali e pollo arrosto. Tutto, a tua scelta e desiderio, ogni volta che lo prenderai con te. I bambini si disegnano apposta così per essere sicuri di venire strucimati e impastrugnati fino allo sfinimento.

Avrai lacrime ogni volta che vedrai un film triste o divertente dove i bambini spariscono o soffrono anche se solo per un attimo e anche se sai che poi finirà bene. Quello che vedrai nel film sarà lei, e lei sarai tu, le paure indicibili che qualcosa e qualcuno possa farvi del male.

Avrai questa fantastica ragione in più per essere in prima linea. In prima linea perchè le statistiche (oops) cambino, e perchè la tua bambina abbia esattamente lo stesso rispetto, la stessa opportunità e lo stesso stipendio di quello nella culla accanto, quello con il braccialetto azzurro. Perché azzurro e rosa, fuori dalla culla, non contino più di tanto.

Avrai indicibili dubbi, quando la vedrai forte e fiera, se incoraggiarla di più. Avrai sempre questo dubbio, non ti lascerà mai. Perché la vorrai equilibrata e la vorrai un poco pazza. La vorrai creativa e la vorrai analitica, la vorrai innamorata e la vorrai indipendente. Saprai sempre cosa fare, ma non saprai mai esattamente il perché.

Avrai pediatri e notti e vomiti, paure supposte gocce, ma questo già lo sai. Avrai nipoti, e a questo ancora non pensi ma quando comincerai a pensarci ti darà un brivido nuovo.

Non avrai, mai, una direzione precisa dove andare. Non grazie a lei. Lei sarà una bandiera che dovrai tenere stretta in tutte le tue giravolte, poi allontanarti un poco e subito riprendere. Lei sarà a volte un picchetto che terrà la tua tenda ancorata dove l’acqua comincia a scorrere, e dovrai perdere tempo prezioso per toglierlo dalla terra ma saprai con certezza che senza quel picchetto non troverai mai una piazzola migliore.

In compenso avrai canzoni e ninne e poesie, filastrocche per tutte le età. Che ti terranno bambina.

Avrai una adolescente incattivita che ti accuserà di tutto, avrai una adolescente innamorata che ti verrà a cercare, una adolescente felice che lascerà il tuo nido solo per ritornarci, di tanto in tanto, e trovarti. E se tu l’avrai spostato, ti troverà lo stesso.

Avrai, e lo sai bene, consigli da tutti, consigli che ascolterai come una vecchia saggia che ascolta tutti seduta sulla sua seggiola nell’aia. Li ascolterai con un sorriso, perché è il tuo modo di ascoltare, e lei sorriderà insieme a te.

Avrai ora passate in libreria a scegliere i libri giusti per lei, e scoprirai che anche tu leggerai di più, per aiutarla a capire il mondo.

 

https://www.youtube.com/watch?v=DiSQIbNxjcU

(originalmente c’era Baglioni, ma poi ho pensato che abbiamo tutti di meglio da fare che ascoltare Baglioni…)