La forza dell’amore

E’ veramente incredibile. E indifendibile dalla ragione. Perché mi lamento e stupisco dell’effetto che ha sugli altri se poi ha questo effetto su di me? Più tutti, amici, aiuti, parenti, cani, gatti specchi libri ed oggetti  mi dicono quello che devo fare più io ne dubito, perché il mio cuore le mie viscere il mio stomaco e tutti i neuroni e le loro sinapsi dedicate ai cinque sensi  mi dicono di no. Devo spegnerle ad una ad una ma che  strazio.

Una pena così grande merita di essere alleviata con  due canzoni questa sera. Una più seria una meno.

Quella meno, comunque seriamente ricorda i luoghi dell’amore.

Quella più, beh….

quella più forse avremmo dovuto ascoltarla di più.

un biglietto del tram

Milano oggi era fredda e nebbiosa – faceva impressione vedere il traffico nella mia zona bloccato da una minuscola folla che aveva conquistato Piazzale Loreto.  C’era di tutto dentro. Era la rappresentazione plastica e in minore di tutti quelli che in questi ultimi 5 anni sono stati peggio.

E faceva ancora più impressione leggere di chi vuole cavalcare questa rivolta rabbiosa.

Oggi mi è anche capitato di passare in Via De Amicis davanti alla targa per Antonio Custra. Preferirei non rivedere questa foto, sicuramente non nelle strade della mia città

custra0-o

Alison 6

Alcune volte le cose sono molto più complicate di quanto sembrino.

Io posso spiegare solo così la ragione per cui, in un meraviglioso giorno di maggio, io e la Ami8 arancione siamo passati a prendere Paolo, e poi te, e siamo andati  al Monte Isola in mezzo al  lago di Iseo.

In gita, senza né meta né programma, semplicemente per passare il tempo.

E io ho fatto una foto, al mio migliore amico e al mio unico amore, in cui siete bellissimi   e assolutamente indifferenti a me.

Quella foto mi ha perseguitato per anni, così come il ricordo di quella gita e del ritorno a casa in cui mi avete semplicemente detto ciao e siete, finalmente, rimasti voi due.

la leggerezza

Cammino lungo una linea sottilissima. Ogni oscillazione, ogni sbandamento causa ripercussioni (al mio stomaco, al mio cuore, alle mie lacrime e forse anche a lei) sproporzionate.

Vivo nelle gravità di Giove. La leggerezza sarà la prima riconquista.

Se avete tre quarti d’ora liberi (lo so, non li avete..), usateli qui.

Se ne avete un po  di più, usateli  per leggere la lezione americana, o fate le due cose insieme…..

http://www.filosofico.net/Antologia_file/AntologiaC/calvino1.htm

Primarie – post

Bene i 3 milioni, forse benissimo.

Bene la velocità di reazione, con i nuovi nomi, la squadra.  E i nomi sono giovani, meritano tutto il credito e la fiducia.

Ma non capisco perché adesso un nuovo governo non sia più una priorità.  I “Forconi” a me preoccupano molto, Quando leggo che molte città sono paralizzate mi ricordo come basti pochissimo per bloccare un paese. E vedere l’Italia bloccata da chi protesta contro equitalia non è il mio genere di rivoluzione.

Continuare a vivacchiare così sicuramente tranquillizza Bruxelles (a proposito: qualcosa si sta muovendo: http://www.repubblica.it/economia/2013/12/09/news/evasione_fiscale_semeta_ue-73099401/)
ma non  non credo dia nessuna fiducia, nessun senso di un futuro, nessun cambiamento. Siamo alla cappa, in termini velici.

Proviamo a vincere davvero le elezioni:  a fare un altro “governissimo” per assicurare il semestre italiano saremo ancora in tempo se le cose non andranno bene, ma volete mettere la soddisfazione di un semestre italiano in cui l’Italia dice in che direzione va e dove vuole che gli altri vadano? E non per scherzare.

 

Alison 5

Eravamo piccoli, era sabato mattina e non so come tu eri a casa mia. Eri scontenta per qualcosa che non ricordo bene, e io ero riuscito a farti ridere. Poi mentre guardavamo dalla finestra vedemmo passare, credo, Stefano A.

Io lo stavo per chiamare ma tu mi fermasti; e mi baciasti. Finimmo abbracciati sulla moquette, ognuno con le mani sotto il maglione dell’altro. Nient’altro, io non avrei mai osato.

Il pomeriggio partivo per Pisa per qualche stupida cosa di partito comunista. Pensavo di essere grande, ma solamente scappavo. Prima  di partire venni a salutarti in piscina. Sembravi averlo già dimenticato.

Poi, giorni dopo, non so come, tua madre disse che era stato un peccato il tuo cambiare idea.

Alison 4

E’ un capodanno, e quello è sempre stato un momento difficile.

Ma questa volta no.

Siamo alla fine dell’università  (io) e ci troviamo tutti a casa di Arnoldo. Nevica un poco, e Via Vincenzo Monti dall’alto, con i tram che passano sotto la neve, è un manifesto di quanto Milano possa essere bella.

Siamo tanti, siamo diversi, ci sono le amiche di Arnoldo della scuola tedesca, ci siamo noi matematici.

Tu sei una presenza nota per loro ma non ancora tanto. Dopo la cena  ci muoviamo e andiamo a una festa di qualcuno, ma restiamo poco, e ancora quasi tutti insieme andiamo, lo so che può sembrare incredibile,  in una discoteca in fondo in fondo a viale Padova, dove prima c’era un cinema e oggi c’è un supermercato.

E, incredibilmente, ci divertiamo e balliamo. Si anche tu.

Ma il ricordo dolce è il ritorno, all’alba, io e la mia 127 ti riportiamo a casa e ci fermiamo a fare colazione in un bar, a caso, in corso Buenos Aires.

E tu sei allegra, e mi sei vicina anche se non facciamo nulla, non ci baciamo non stiamo insieme ma per una volta mi basta così, mi basta quel  senso di felicità condivisa.

Whole, lotta, love

Primarie

Non voto. Perché nessuno dei tre mi piace. Perché,  semplificando,  uno è l’apparato  uno il massimalismo uno il democristiano. Siamo sempre anni luce sopra quello che offrono gli altri, ma che senso ha alle p r i m a r i e votare turandosi il naso?

Ma soprattutto perché ho capito che  l’unico modo per votare è di entrare e provare a cambiare qualcosa. E fino a che non lo faccio, il mio voto non serve.

Il partito dovrebbe andare a lezione da Gianni Morandi

Ritornare a casa

E’ sempre più difficile, ritornare a casa. Quando sono fuori in qualche modo sopravvivo, il dolore è meno forte e l’immaginazione non è così vivida. A casa invece tutto ti sbatte in faccia. Gli sbalzi d’umore, le telefonate, la mancanza di futuro.

Anche i momenti di piccola gioia con i bambini sono quasi rovinati dall’incombere del cambiamento. E temo sarà così anche nel futuro, quando non sarà più casa mia.

Se mi sono rassegnato su tante cose (e sottolineo se), su questa ancora fatico, sul pensiero della genitorialità separata, del non poter più avere quei momenti di gioia insieme che erano parte del senso della vita. Saranno diversi, ci saranno ancora ma diversi, e mi mancheranno.

Le cose cambieranno, l’acqua e il tempo le lisceranno, riusciranno a trasformare l’amore  e l’odio in qualcosa di neutro? In qualcosa confuso tra il rispetto e il distacco?  L’affetto, ora, fa troppo male dentro solo nell’essere nominato. Questa ordalia come potrà avere un lascito d’affetto?

E se lei non riuscirà a contenere il suo egoismo, se trascenderà il rispetto  nel nome del suo principio di potenza?  Se potessi essere sicuro che questo non accadrà forse dormirei di più e meglio. Anche questo fa parte dell’abbandono,  di questo abbandono, il non potere, nel lutto, essere pienamente padroni del proprio destino.

Che soundtrack può avere questa serata triste?  Mina, per ricordarmi dei miei errori