Io spero che le elezioni americane vi abbiano fatto riflettere.
A tutti voi che dite “la riforma non e’ perfetta ma bisogna cambiare”, che dite “meglio cambiare che stare fermi”, che dite “guarda in che compagnia sei”.
E che poi avete pensato a che pazzi quegli americani che hanno eletto qualcuno che diceva solo “votatemi, cambiero’ le cose” senza entrare nel merito di quello che diceva, delle tette che si vantava di avere palpato, delle barzellette, dei commenti razzisti, delle idee peggio, dell’ignoranza.
Io non conosco altro rimedio a questa malattia populista che sembra affliggere di nuovo questo mondo che entrare nel merito delle cose, e decidere basandosi se pensiamo siano giuste oppure no. Non basandosi sugli effetti collaterali vantati ma non garantiti. La legge mi sembra giusta, la voto. Mi sembra un pasticcio, non la voto. Fatene un’altra che mi piacera’ e la votero’.
Non ti voto per le promesse che fai, ma per le idee che hai. E se sono idee lunatiche, o se non hai alcuna idea di come le potrai realizzare, arrivederci.
Io voto no, anche se e’ lo stesso voto (per altri motivi) di Grillo e di Salvini e forse persino di Berlusconi (agh!) perche’ credo la riforma sia un pasticcio (e gia’ questo basterebbe), e perche’ credo che la riforma insieme alla legge elettorale crei un pericolo per la democrazia. Non e’ la mia materia, ammesso che qualcuna lo sia, ma almeno meta’ di quelli che queste cose le studiano la pensano cosi’.
Ma non e’ tanto importante cosa voto io, quanto e’ importante che si ricominci a votare per quello che il voto vale. Ti voto perche’ mi piacciono le tue idee e i tuoi piani per realizzarle.
Il voto “per cambiare”, a prescindere dalle idee, ci portera’ in un buco molto nero.
I have tried in my way to be free