Un sottoprodotto di questa ordalia è che il mio orizzonte temporale si sta accorciando sempre di più. Ogni piano al di là dei due giorni mi sembra sbagliato, mi sembra inutile e insensato. Una specie di sbirciata a come sarà la vecchiaia, quando davvero i piani non avranno più senso.
Anche Alan, il personaggio di Woody Allen che mi aiuta in remoto, continua a dire “hang in”, che è come l’ adda passa a’ nuttata di Eduardo. Ma la nottata non sembra passare e la sensazione è che la prospettiva continui ad accorciarsi, la metà, e poi la metà della metà….. fino a diventare così corta e vicina da mettere in dubbio il prossimo respiro.
Mi aiuto da solo, prima che qualcuno commenti: una miniera, o un campo di patate da zappare potrebbero aiutarmi. Ma non sono a portata di mano. Cos’altro? Gli amici aiutano sempre, e che bello non avere trovato nessuno o quasi “Simpatico” e tutti o quasi “Empatici” . Ma la prospettiva continua ad accorciarsi. Cos’altro?
Mentre cerco una risposta, mi rincuoro.
(come mai non l’avevo ancora messa?)
PS – no, la rabbia non è ancora arrivata nelle dosi attese. Si sarà persa dietro a una curva dell’anima.